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Grosseto è una
città della Toscana di 77.500 abitanti,
capoluogo dell'omonima Provincia. È il
capoluogo situato più a sud tra quelli
della Toscana.
Geografia:
La città, è posta circa 12 km dal mare
(Marina di Grosseto), al centro di una
pianura alluvionale denominata Maremma
Toscana, risultato delle bonifiche
apportate dai Lorena (XVIII - XIX
secolo) e dal governo fascista (anni
venti e trenta).
A poca distanza dalla città si trova la
località di Roselle, famosa per gli
scavi che hanno riportato alla luce
resti della civiltà etrusca. Incomplete
da tempo rimangono, invece, le terme con
acqua sulfurea che scendono da Saturnia
e dal Monte Amiata.
La città è sfiorata a sud dal fiume
Ombrone (161 km), che nasce presso S.
Gusmè, nel versante sud-orientale dei
Monti del Chianti e, dopo un corso molto
articolato, sfocia all'interno del Parco
Naturale della Maremma, presso
Principina a Mare. Dista 71 km da Siena,
133 da Livorno, 140 da Firenze, 150 km
dall'Aeroporto di Fiumicino e 180 da
Roma. Il Mar Tirreno, invece, lo si può
trovare ad appena 12 km dalla città, a
Marina di Grosseto, oppure, più o meno
alla stessa distanza, a Principina a
Mare
Il
toponimo: Diversi autori nel corso dei
tempi, hanno variamente chiamato il
capoluogo della provincia grossetana
designandola il più delle volte come
Grossetum altre Crassetum, mentre taluni
la denominarono Rosetum.
In ogni caso, le scritture più vetuste e
più genuine, le bolle dei pontefici
Innocenzo II del 1138, di Celestino II
del 1143 e di Clemente III del 1188
indicarono chiaramente essere il vero
nome Grossetum.
Inoltre, gli antichi Grossetani, per
dimostrare la loro origine etrusca,
assunsero ad emblema un grifone, mitico
animale alato già in auge presso gli
Etruschi; lo posero più tardi sopra uno
scudo rosso per significare il partito
ghibellino da essi costantemente
seguito, e finalmente più tardi ancora
(nel 1328) lo armarono di una spada per
ricordare la eroica difesa della loro
città compiuta nel settembre di quell'anno
contro Lodovico il Bavaro. Questi
l'aveva cinta d'assedio con un esercito,
ma i grossetani l'avevano respinto e
sbaragliato dopo ben 4 giorni di
battaglia.
Storia: Le origini di
Grosseto risalgono all'alto Medioevo.
Gli sporadici ritrovamenti più antichi
effettuati in alcuni punti della città
non sono sufficienti a provare
un'origine etrusca o romana.
Sin dall'agosto 803 la chiesa di San
Giorgio e molti suoi beni vennero dati
in anfiteuse ad Ildebrando degli
Aldobrandeschi, i cui successori furono
conti della Maremma grossetana sino alla
fine del XII secolo. Iniziò così il
"dominio" degli Aldobrandeschi, con cui
la città raggiunse la sua maggior
potenza.
Un dominio vero e proprio che permise ai
grossetani nel 1137, tanta era
l'indipendenza del loro governo dai
vicari imperiali, di non arrendersi e
venire assediati dalle truppe tedesche
calate in Maremma con il duca Arrigo di
Baviera. Data assai importante è quella
del 1138 che segnò il trasferimento a
Grosseto della sede vescovile di Roselle.
Mentre si profilavano le prime idee di
comune, la città prestò nel 1151
giuramento a Siena, con la quale nei
primi del XII secolo stipulò accordi per
la dogana del sale.
Nel 1222 gli Aldobrandeschi concessero
ai cittadini la facoltà di nominare un
podestà, tre consiglieri e i consoli.
Nel giubilo generale l'atto di
obbedienza fatto ai senesi venne
ripudiato. L'invio di 3000 uomini da
Siena e certe "buone maniere"
ristabilirono nel settembre del 1244
fedeltà e obbedienza.
Siena sostituì così gli Aldobrandeschi
fermi restando i privilegi imperiali.
Ospite di Grosseto fu nel 1224
l'imperatore Federico II la cui fama di
mecenate e di uomo di cultura fece
"approdare" in questa terra nobili e
poeti di ogni parte d'Italia.
Mentre guelfi e ghibellini si facevano
guerriglia, e sebbene preso dalle
lettere e dalla poesia Federico lI
riuscì a smascherare la congiura di
Capaccio ordita da Pandolfo di Pasanella.
Dopo la serena parentesi Umberto e
Aldobrandino Aldobrandeschi, morto il
padre Guglielmo, cercarono di
riconquistare ai senesi i domini
perduti; gli eserciti senesi però nel
1259 costrinsero alla resa la città e
nominarono podestà un loro concittadino.
Di nuovo libera dopo appena un anno,
Grosseto combatté a fianco di Firenze
nella battaglia di Monteaperti;
rioccupata, devastata, scomunicata da
Clemente IV, recuperata la libertà,
dichiarata la repubblica con a capo
Maria Scozia Tolomei, assediata da
Ludovico il Bavaro e dall'antipapa
Nicola V nel 1336, subì la definitiva
sottomissione a Siena.
Tentativi di rivolta, pestilenze, tra le
quali quelle del 1430 e del 1527 (a cui
seguì l'anno successivo una incursione
del corsaro Barbarossa),
caratterizzarono il periodo precedente
al 1552 anno in cui i grossetani
cacciarono gli spagnoli che presiedevano
la città.
La Pace di Cateau-Cambrésis e la caduta
di Siena sotto Firenze fece sì che i
Medici trasformassero Grosseto in
fortezza. Fu iniziata la costruzione
delle mura, venne creato l'Ufficio dei
Fossi, mentre prosciugamenti e reti
stradali cominciarono a prendere vita. I
Medici però trascurarono Grosseto e le
sue terre e solo con l'avvento dei
Lorena grazie a Pietro Leopoldo, la
provincia di Grosseto fu separata da
Siena ed ebbe podesteria e nuovi
ordinamenti politici ed economici.
Dopo il Congresso di Vienna, Ferdinando
III riprese la intelligente politica di
risanamento della Maremma giovandosi del
prezioso ministro Fossombroni. Leopoldo
II continuò poi l'opera di bonifica ed i
grossetani il 1° maggio 1846, gli
inaugurarono sulla piazza un monumento a
riconoscenza della sua sensibilità e del
suo amore verso questa terra. La
politica divise in seguito i grossetani
daI granduca, Grosseto partecipò
attivamente al Risorgimento e, partito
da Firenze Leopoldo II, iniziò ad essere
una delle tante piccole città italiane
alla ricerca di una identità. |
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(Questo articolo è rilasciato sotto i termini della
GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto dalla voce di
Wikipedia: "Grosseto". ) |
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